“Rimarrà qui, è molto più complesso smontarlo e rimontarlo da un’altra parte. L’idea non tiene. Inoltre è una tecnologia molto delicata e l’idea di spostarlo è molto ardita. Nei mesi di cantiere e di smantellamento del sito espositivo staremo attenti a tenerlo attivo e a fare manutenzione”. Queste le parole di Giuseppe Sala, Commissario di Expo, alla conferenza stampa a Palazzo Italia dedicata al successo di Expo 2015: L’albero della Vita.
L’ideatore dell’Albero, Marco Balich, ha spiegato che il simbolo di Expo resterà al centro di Lake Arena, ma che altri paesi del mondo hanno richiesto modelli simili, sia per tecnologia che per forma artistica. “Ce lo chiedono dall’estero – ha spiegato Balich – ci sono state numerose istanze dalla Cina, da Paesi del Golfo e in particolare da uno dei Paesi cosiddetti ‘stan’ (Kazakhstan. Uzbekistan, ecc…). Ci hanno chiesto delle copie e noi commercializzeremo la creatività e il saper fare italiano. Ma l’originale e l’unico rimarrà qui a Expo”. “Come hashtag sui social network l’Albero della vita ha superato l’albero di natale” ha aggiunto Balich.
L’albero della vita è stato senza dubbio il più fotografato e il più condiviso sui social network, sono oltre 150.000 i post con hashtag #alberodellavita su Instagram e l’Ansa scrive che su Facebook sono state postate ben 1 milione e 800 mila foto.
Anche Palazzo Italia rimarrà dov’è ed è possibile che le maggiori attrazioni del Padiglione Italia vengano riaperte al pubblico già dalla prossima primavera.
Info www.padiglioneitaliaexpo2015.com, foto www.expo2015.org e Twitter @l_care01
[…] Le regole di Expo impongono, a chi non riutilizzerà le strutture, di riciclare le parti in legno e quelle in ferro dei Padiglioni. Molti doneranno le loro parti “simbolo”: gli alberi imponenti dell’Austria a una foresta nella zona di Bolzano, l’alveare della Gran Bretagna tornerà in patria come opera d’arte e le colonne del Vietnam saranno donate alla città di Alassio. Brasile e Belgio proveranno a vendere le loro strutture, mentre saranno demoliti Cina, Germania, Spagna, Thailandia, Qatar e Uruguay. Resteranno dove sono Palazzo Italia, Padiglione Zero e l’Albero della Vita. […]
[…] Le regole di Expo impongono, a chi non riutilizzerà le strutture, di riciclare le parti in legno e quelle in ferro dei Padiglioni. Molti doneranno le loro parti “simbolo”: gli alberi imponenti dell’Austria a una foresta nella zona di Bolzano, l’alveare della Gran Bretagna tornerà in patria come opera d’arte e le colonne del Vietnam saranno donate alla città di Alassio. Brasile e Belgio proveranno a vendere le loro strutture, mentre saranno demoliti Cina, Germania, Spagna, Thailandia, Qatar e Uruguay. Resteranno dove sono Palazzo Italia, Padiglione Zero e l’Albero della Vita. […]