Il Comune di Milano ha presentato gli obiettivi di Milano 2030, snocciolando in tre appuntamenti pubblici tenutisi alla Triennale di Milano i punti chiave del muovo Piano di Governo del Territorio (PGT) e i progetti che cambieranno Milano nei prossimi anni.
Come sarà la Milano del 2030? Quali sfide dovrà affrontare nei prossimi anni? In che modo dovrà essere indirizzato lo sviluppo urbanistico, coniugandolo con le esigenze di mobilità, ambiente, housing, socialità, inclusione e valorizzazione dello spazio pubblico?
“Tre i grandi temi per il futuro – dice Pierfrancesco Maran, assessore all’urbanistica, al verde e all’agricoltura del Comune di Milano -: la crescita per tutte le generazioni, il miglioramento degli 88 quartieri della città, la sostenibilità dell’evoluzione”. E su questo filone si pone l’attenzione del PGT sul tema affitto, che va incrementato rispetto alla vendita. «Le case da 10mila euro al mq – dice Maran – sono per pochi (una nicchia che riguarda l’8% del totale delle compravendite contro il 3% su scala nazionale, ndr) bisogna pertanto incentivare le locazioni, anche nell’housing sociale e così sarà nel progetto ex Scali”.
Maran è convinto che il mercato immobiliare stia crescendo in città seguendo un processo organico. L’intento del PGT è proprio quello di agevolare tale crescita proponendo modifiche all’altezza massima degli edifici, così da non precludere uno sviluppo verticale della città. Grattacieli moderni e iconici si accosteranno a quelli già realizzati, come la torre in costruzione Gioia22 e le nuove Torri di Citylife ancora in fase di costruzione/definizione. Ne consegue un aumento delle aree verdi, da svilupparsi in venti nuovi parchi di almeno 10 mila metri quadrati ciascuno.
In centro si lavora al riodino di Piazza Cordusio, con la compagnia assicurativa Generali capofila della riqualificazione. In zona fiera, il Palazzo delle Scintille potrebbe diventare un centro culturale che si integri con i quartieri limitrofi, mentre nell’area Melchiorre Gioia già si sta pensando alla riapertura dei Navigli, un percorso che potrebbe collegare la martesana con piazza Gae Aulenti.
Sul fronte periferie, invece, si vorrebbero riqualificare le aree cruciali con un piano da 350 milioni di euro di investimento da parte del Comune, cifra che però deve trovare anche investimenti privati, ora provenienti per lo più dall’estero. “Vogliamo agire sulle piazze lungo il tragitto della linea 90-91, come piazzale Loreto, Maciachini, Lotto, Romolo, Corvetto, e sugli hub capolinea della metro – spiega l’intervistato -. Vogliamo dirottare qui volumetrie direzionali importanti e pertanto abbiamo pensato a incentivi per gli investitori». Un esempio? Piazzale Loreto rivisitato come nodo di congiunzione tra la fine di corso Buenos Aires e viale Monza o via Padova, magari con un’area retail al centro della piazza e raggiungibile a piedi.”
Tra i progetti più attesi, oltre alla riqualificazione degli ex Scali ferroviari di cui si è tanto parlato lo scorso anno, anche grazie al lavoro di cinque team di architetti che hanno presentato le loro idee durante Il Salone del Mobile 2017, c’è l’Arena di Santa Giulia. Il progetto, che vede un’arena da 15-18mila posti, dovrebbe essere compatibile con il tema Olimpico e i permessi per avviare tale intervento potrebbero già vedere la luce nel 2019.
foto: La visione progettuale elaborata da Mad Architects, Memoria e Futuro per lo Scalo Farini
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