Milano si prepara a un 2025 ricco di eventi culturali, con un programma che intreccia arte moderna e contemporanea, passando dalla fotografia storica alla pittura, dalla videoarte alle installazioni. Il Comune annuncia una serie di mostre che copriranno tematiche storicizzate e risponderanno a istanze contemporanee, creando un dialogo tra passato e futuro, come sottolineato dal sindaco Giuseppe Sala. Milano continuerà a ricoprire il ruolo di custode di una straordinaria memoria culturale, ma anche di laboratorio aperto in cui l’arte diventa strumento di confronto e costruzione collettiva. Inoltre, la città guarda già al 2026 con tre mostre di Anselm Kiefer, sui Macchiaioli e la Metafisica, legate alle Olimpiadi.
Tra le mostre più attese, Palazzo Reale offre un programma denso e variegato: una grande personale di George Hoyningen-Huene aprirà l’anno, seguita da una retrospettiva su Felice Casorati e una dedicata all’Art Déco. Tra gli appuntamenti estivi si segnala una mostra su Mario Giacomelli, che celebra il centenario della sua nascita, e le opere contemporanee di Valerio Berruti e Remo Salvadori. L’autunno vedrà il ritorno di Man Ray, Leonora Carrington e Andrea Appiani, il pittore milanese che si dedicò alla figura di Napoleone.
Al PAC, il Padiglione d’Arte Contemporanea, le mostre prenderanno il via con una personale di Shirin Neshat, l’artista iraniana che esplora le identità culturali attraverso film e fotografia. A seguire, il duo Codagnone-Lovett proporrà un progetto in collaborazione con Participant INC di New York, e il Padiglione ospiterà anche una collettiva dedicata all’India, tra ruralità e innovazione.
Al MUDEC, tre progetti espositivi esploreranno temi di arte e antropologia: “Sciamanesimo e Arte Contemporanea”, un viaggio nel mondo della migrazione con “Travelogue”, e una riflessione sulla geometria in arte con Escher in dialogo con la tradizione islamica.
La Fabbrica del Vapore ospiterà mostre su Tim Burton e Nanda Vigo, mentre la GAM celebrerà Giuseppe Pellizza da Volpedo con una grande retrospettiva, approfondendo la sua carriera e la sua influenza sul divisionismo e sul futurismo. Palazzo Morando presenterà una mostra su Galtrucco e il suo marchio iconico, mentre Palazzo Moriggia ricorderà i momenti salienti della Resistenza milanese in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione.
Infine, i Musei Civici offriranno una panoramica completa del divisionismo, con particolare attenzione alla figura di Pellizza da Volpedo, e un focus sui tessuti Galtrucco e le vetrine dei negozi d’autore che hanno fatto la storia del marchio.
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