L’architetto milanese Alessandro Scandurra si appresta a ridisegnare il futuro educativo dell’Ucraina con un progetto visionario che prevede la ricostruzione di oltre mille scuole. Un’iniziativa che trasforma la devastazione in opportunità, adottando un linguaggio architettonico capace di coniugare memoria, innovazione e resilienza.
Nel corso del conflitto, 1663 istituti scolastici sono stati distrutti o gravemente danneggiati. L’intervento di Scandurra, vincitore del concorso internazionale “Future School for Ukraine”, promosso dal governo lituano, si configura come una risposta rapida ed efficace alla necessità di restituire ai bambini luoghi di apprendimento, socializzazione e crescita. Il progetto prevede la costruzione di edifici modulari, inizialmente previsti per Kiev e Charkiv, concepiti per essere più di semplici scuole: saranno veri e propri spazi di comunità, accoglienti e sicuri, capaci di offrire supporto non solo educativo, ma anche psicologico e medico. Il concept progettuale, denominato “NEW – Neighborhood for Educational Wonder”, si fonda su un’idea di architettura modulare e sostenibile, capace di adattarsi alle specificità di ogni contesto. Le scuole saranno edifici monopiano, con una configurazione flessibile basata su una griglia modulare che permette una rapida costruzione e un’elevata adattabilità alle esigenze della comunità. Due elementi chiave caratterizzano il progetto: spazi generosi destinati ad attività ricreative, laboratori musicali e aree di aggregazione, e la presenza obbligatoria di bunker sotterranei, in risposta alle attuali necessità di sicurezza.
L’involucro architettonico riflette un approccio attento alla memoria storica e alla sostenibilità: le facciate verdi si integrano con muri realizzati utilizzando materiali provenienti dalle rovine degli edifici distrutti, una scelta che non solo riduce l’impatto ambientale, ma trasforma le tracce della guerra in una testimonianza concreta di rinascita. L’uso di elementi prefabbricati ottimizza i tempi di realizzazione e riduce le emissioni di CO2, garantendo una costruzione efficiente e sostenibile.
Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’architetto ucraino Mykhailo VusKanskyi, è stato presentato ufficialmente a Vilnius e sarà finanziato dal Fondo Lituano per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Assistenza Umanitaria. Entro la metà del 2025 saranno resi disponibili i primi modelli campione, offrendo alle istituzioni ucraine e ai partner internazionali una soluzione architettonica replicabile, capace di rispondere alle urgenze del presente con una visione proiettata nel futuro.