La pandemia ha cambiato l’ambiente di lavoro e ha costretto le aziende a passare allo smart working. Non sempre però le nostre case sono riadattabili a ufficio, specialmente se più membri della famiglia sono costretti a lavorare da casa. Con l’aumento del telelavoro la domanda di uffici domestici eleganti e allo stesso tempo convenienti ha portato i designer di tutto il mondo a trovare soluzioni intelligenti ed estremamente flessibili. Lo scorso dicembre Ööd, casa di design estone, ha ideato la Ööd Office Room, una stanza allestibile sia in interno sia in esterno e dotata di tutti i comfort necessari per poter sostenere l’attività lavorativa.
Lo spazio di lavoro è ospitato all’interno di una facciata a specchio che riflette il paesaggio, fondendo le sue linee pulite nell’ambiente circostante e regalando all’interno protezione dal sole e privacy. In pianta la Ööd Office Room misura circa 18 metri quadrati è caratterizzata da un caldo rivestimento in legno su due pareti, mentre le pareti di vetro mantengono la connessione con lo spazio esterno. Con l’interno lasciato aperto, la capsula è abbastanza grande da contenere scrivanie e aree di seduta, ma può anche essere utilizzata come studio o stanza per gli ospiti una volta tornati al lavoro. Completamente prefabbricato, l’ufficio può essere spedito ovunque e installato con semplici viti di fondazione.
Questa elegante soluzione di vetro parte da circa 22mila dollari, a cui si devono aggiungere i costi di trasporto e montaggio. Per di più, la Ööd Office Room potrebbe presto approdare su Amazon per il mercato Americano, rendendo di fatto questa cabina la prima soluzione spedibile e montabile direttamente a casa e ad un prezzo decisamente competitivo. Al di fuori degli Stati Uniti, è la stessa casa produttrice che vende e spedisce direttamente la cabina, dunque la possibilità di averla anche in Italia è già realtà.
Qui il link alla casa produttrice, Ööd House
Foto courtesy Ööd House
Bella idea 💡 complimenti… sarebbe bello inventate anche qualche soluzione per le persone che non hanno una fissa dimora e vivono all’aperto… magari spazi minori ma meno costosi, posti singoli… per persone disagiate. In fondo i Comuni potrebbero farsi carico delle spese e non raggruppare i poveretti in stanzoni multipli, dove il pericolo dei contagi di qualsiasi virus è maggiore, grazie per l’attenzione e saluti
Cara Lucia,
grazie per il suo riscontro, decisamente molto interessante.
Chissà che qualche amministrazione legga e prenda spunto dalla sua idea!
Cordiali Saluti,
Cofim Immobiliare