Realizzato nel 1962 su progetto di Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi, il cosiddetto Palazzo di Fuoco è ancora oggi un edificio simbolo dell’International Style, tanto in voga all’epoca quanto superato oggi. La facciata dell’edificio per uffici di piazza Loreto, fronteggiante Corso Buenos Aires e posto tra viale Monza e via Padova, il Palazzo ricevette il soprannome di “Palazzo di Fuoco” per l’interessante illuminazione notturna multicolore, arricchita da un orologio luminoso e da un pennone a mo’ di fuoco d’artificio tutto illuminato. Come molte installazioni e usi, anche l’illuminazione del Palazzo di Fuoco si deteriorò nel tempo, venendo rimossa definitivamente negli anni Settanta e dunque sostituita negli anni Ottanta da un grande vidiwall luminoso utilizzato a scopi pubblicitari. Ma non finì qui, perché negli anni Novanta anche il vidiwall fu sostituito da un cartellone pubblicitario rimasto affisso fino a pochi mesi fa. Ora, se vi capita di passare da Piazzale Loreto, l’edificio è coronato da una struttura metallica del pannello pubblicitario completamente visibile.
Dopo anni di attesa, ecco che oggi il Palazzo di Fuoco rinasce con un progetto tutto nuovo firmato GBPA Architects, che pensa al nuovo edificio di dimensioni similari come più aperto, più leggero, più luminoso. Il tutto sempre di vetro, ma con l’aggiunta di elementi opachi bianchi sospesi e aree a verde. Il nuovo Palazzo di Fuoco sarà un luogo di aggregazione e di lavoro, che utilizzerà le più moderne tecnologie per allinearsi alle nuove frontiere riguardanti la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica.
Ma la caratteristica che contraddistinguerà l’edificio, sarà, come nel 1962, l’illuminazione. Infatti, il nuovo Palazzo di Fuoco sarà dotato di un impianto di illluminazione della facciata tutto suo, orologio digitale compreso.
Scrivi un commento