Dopo dieci anni DGT Architects conclude l’Estonian National Museum di Tartu, aperto al pubblico dal 1° ottobre scorso. Il tetto inclinato realizza una prospettiva drammatica, profonda, come se l’edificio fosse un grande imbuto che raccoglie i fruitori del museo nazionale. Memory Field si è aggiudicata il concorso nel 2005 per l’originalità della scelta compositiva: “muovere” i confini del museo in favore del recupero di un’ex base militare sovietica. Colori, materiali e geometrie riportano alle piste di decollo percorse dagli aerei sovietici, ora luogo di incontro e di interazione, ma anche di celebrazione e ricordo.
Con la sua mole imponente, l’Estonian National Museum è il più grande museo dei Paesi Baltici. Tutta la storia estone a partire dall’Età della Pietra fino alla contemporaneità sono racchiuse in questo volume a forma di chiodo che si staglia all’orizzonte, circondato da terreni lievemente collinari spesso ricoperti di neve. E’ proprio in questo periodo che l’edificio esplode in tutta la sua bellezza purista e lineare, fatta solo di vetri, metalli e setti di calcestruzzo a vista. Le facciate di vetro del museo riflettono il contesto naturale, inframezzato da serigrafie su vetro di colore bianco che creano una texture di alberi pixelati e proteggono dalla radiazione solare.
Foto di copertina: Il progetto rappresenta una scelta controversa, poiché pone l’attenzione sull’ex base militare sovietica. Una storia a tratti dolorosa, che secondo la committenza e gli architetti è giusto ricordare e commemorare.
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