Il nome è la sigla di Naviglio Pavese, per l’appunto Na.Pa. Il più piccolo e forse il meno conosciuto dei navigli milanesi è in realtà uno dei più caratteristici e autentici di Milano. Na.Pa. è nata con l’intenzione di rilanciare e valorizzare il quartiere storico, traendo vantaggio dalle tradizioni enogastronomiche della zona e del divertimento culturale che ruota attorno al naviglio.
Silvia Dorigo, presidentessa di Na.Pa. e titolare di Farm65, l’hub culinario in cui si promuovere le esperienze di convivialità e passione per l’enogastronomia, racconta della nascita di Na.Pa. come un modo per legare le passioni e le realtà del quartiere, promuovendo il Naviglio Pavese a nuova destinazione per chi vuole bere e mangiare con qualità ma non necessariamente a costi stellari. Nonostante il momento non sia dei più adatti, sono già moltissime le iniziative e le aziende che hanno aderito a Na.Pa.. A fare da apripista del progetto sono state tre insegne che si trovano anche nella Guida di Identità Golose. Si tratta di Sadler, DistrEAT e Motelombroso. A marzo scorso queste attività hanno aperto in formato alternato proponendo menù sfiziosi di quattro portate. Sempre a marzo, nei fine settimana, la Cantina Urbana di Michele Rimpici ha ricominciato ad offrire a qualche timido ospite il primo vino vinificato a Milano. Nei mesi successivi sino ad oggi, molte altre realtà si sono unite alla squadra, creando un vero e proprio network destinato a crescere.
Na.Pa è anche un modo per i milanesi di evadere dalla città rimanendo comunque tra i confini milanesi. La quiete e la tranquillità, un pizzico di natura in più rispetto al centro e le grandi sfiziosità culinarie fanno di questa perla del sud un interessante baricentro cui tendere per scoprire e farsi ammaliare dal valore della comunità che vi risiede.
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