Con l’avvicinarsi dell’estate sono in molti a pensare come ci si potrà spostare e dove si potrà soggiornare. L’Unione Europea ha messo a disposizione alcune linee guida per salvare un comparto, quello turistico, che vale su suolo europeo ben 1400 miliardi di euro (10%). Le linee guida europee devono essere viste come raccomandazioni, poiché sarà poi ciascun paese membro a stabilire in modo preciso e mirato le soluzioni da intraprendere.
Tutto parte dalla curva di contagio e dal rischio epidemiologico, a partire dalla riapertura delle frontiere. La Commissione europea propone un approccio incrementale, per lo più tra Paesi che condividono una storia con il virus simile, come possono essere Italia, Francia e Spagna. All’interno degli stati, sarà poi possibile ridefinire i percorsi di modo tale da far riprendere a scaglioni aree dove la curva di contagio non è mai stata un problema. La Commissione parla di altre fasi; in questo momento siamo nella fase 0, quella della chiusura totale delle frontiere tra stati e, all’interno degli stati, anche tra regioni. Seguirà una fase 1, con frontiere parzialmente aperte ed una riattivazione mirata che possa aiutare a frenare il buco nero nella quale si trovano tutte le aziende, e le località più in generale, che vivono grazie al turismo. Da ultimo, si spera di poter far partire la fase 2, con l’assenza totale di barriere e la possibilità di circolare in modo sicuro. Per passare da una fase all’altra, ciascun paese dovrà tener conto della situazione epidemiologica, applicando le misure necessarie per prevenire e contenere il contagio, allontanamento sociale incluso.
Un sito unico per far ripartire l’Europa a disposizione dei turisti e degli operatori
La Commissione Europea starebbe sviluppando applicazioni di tracciamento nazionali che dialoghino tra loro aperte alla collettività. Un’idea che nasce dalla necessità di collezionare su un sito unico per il continente informazioni in tempo reale su frontiere, contagi, strutture satinarie nelle località turistiche, calcolo attese in luoghi culturali e ricettività.
Tra le molte restrizioni che prevarranno in questa estate 2020, c’è la limitazione della capienza turistica che varierà sulla base della disponibilità ospedaliera della zona, quindi capienza di letti e presenza di personale medico. Gli albergatori avranno l’obbligo di rimanere in contatto con i loro ospiti anche dopo il soggiorno, per poter segnalare loro eventuali contagi avvenuti durante la vacanza. Il personale dovrà invece garantire l’igiene propria e degli spazi e lavorare perseguendo le direttive in termini di distanziamento sociale e utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Il trasporto aereo dovrà essere equipaggiato da filtri per l’aria al pari degli ospedali, mentre il settore dei trasporti impone mascherine obbligatorie per personale e passeggeri e segnaletica orizzontale come sticker per il distanziamento all’interno dei mezzi.
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