Gli affitti brevi sono locazioni turistiche per periodi inferiori a 30 giorni, facilitate da piattaforme come Airbnb e Booking.com. Per operare legalmente in questo settore, è necessario ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), un codice unico che identifica e registra le strutture ricettive presso le autorità competenti, garantendo la conformità alle normative.

Per ottenere il CIN bisogna anzitutto verificare che l’immobile rispetti i requisiti normativi previsti. Successivamente, si deve registrare l’immobile al portale turistico regionale, fornendo dettagli specifici. Una volta completata la registrazione, si può richiedere il CIN attraverso il portale stesso, inserendo le informazioni necessarie sull’immobile, il proprietario e la gestione della locazione. L’autorità competente rilascerà il CIN, che deve essere utilizzato in tutte le comunicazioni ufficiali e nelle piattaforme di prenotazione online. È fondamentale anche comunicare l’inizio dell’attività di locazione breve alle autorità competenti, utilizzando il CIN come riferimento, per garantire la legalità dell’attività e evitare sanzioni.

Ottenere il CIN non esaurisce gli obblighi normativi. È obbligatorio comunicare i dati degli ospiti alla Questura entro 24 ore dall’arrivo e dichiarare i proventi degli affitti brevi per la tassazione. Le sanzioni per il mancato rispetto delle normative possono essere severe e includono multe significative e la chiusura dell’attività.

L’introduzione del codice CIN entrerà formalmente in vigore il prossimo settembre 2024 e sostituirà in maniera definiva il Codice Identificativo Regionale (CIR) già in vigore in molte regioni italiane.