Un vera e propria boccata d’aria, quella della liberalizzazione edile, specialmente per quelle piccole opere di manutenzione che spesso introducevano tanta burocrazia. La Gazzetta ufficiale n.81 del 7 aprile ha pubblicato un elenco delle opere edili che non richiedono un titolo abilitativo, dunque Cil, Cila, Scia o permesso di costruire. Se già nel 2016 risultavano libere le manutenzioni ordinarie e le pompe di calore, oltre ai manufatti leggeri per ristoranti, hotel e strutture ricettive in genere, oltre che l’eliminazione di barriere architettoniche, fotovoltaici ed arredo, oggi sono diventate 58 le voci di “edilizia libera”.
Le riparazioni, sostituzioni e rinnovamenti di pavimentazioni esterne ed interne, le tinteggiature degli intonaci interni ed esterni così come il rinnovamento di elementi decorativi di facciate, opere di lattoneria, sistemazione di serramenti e parapetti sono solo alcune tra le opere di manutenzione ordinaria che si possono realizzare senza permessi. Molto spesso, questi lavori liberalizzati riguardano il rinnovo di elementi già messi in opera, e dunque più in generale si può parlare di ripristini o sistemazioni che includano migliorie dal punto di vista tecnologico ed estetico di uno o più elementi architettonici preesistenti.
Anche le installazioni e l’efficientamento degli impianti è tra i lavori che non necessitano di permessi. In questo caso, fanno parte degli impianti anche le luci esterne ed interne, gli impianti di climatizzazione e, guarda caso, anche la messa a norma di punti di ricarica per i veicoli elettrici.
Non da ultimo, e forse alcuni tra i lavori che possono interessare di più il privato, si citano le aree pertinenziali, i giardini, i gazebo ed i pergolati. Infatti, sarà possibile installare gazebo e pergolati di limitate dimensioni purché non stabilmente infissi al suolo, riparare, rinnovare e sostituire giochi per bambini e spazi gioco in genere e includere nel proprio giardino barbecue, voliere, ripostigli per attrezzi e manufatti accessori di limitate dimensioni, separatori, dissuasori e stalli di biciclette, tende, pergole e coperture leggere di arredo e persino elementi divisori verticali non in muratura.
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