Istituito nel dicembre 1998 e soppresso poco dopo per mancanza di denaro è tornato a far parlare di sé.
Il governo, all’interno del decreto sull’IMU ha deciso di rispolverarlo con una dotazione di 60 milioni da dividere tra 2014 e 2015.
ll fondo prevede l’erogazione di contributi integrativi per quelle famiglie che si trovano in difficoltà con il pagamento del canone di locazione
E’ il decreto ministeriale del 7 giugno 1999 a definire i criteri di accesso al fondo:
1) il reddito annuo imponibile del conduttore non deve essere superiore a due pensioni minime Inps ( 12881,18 euro) e il canone di locazione deve essere almeno pari al 14% del suddetto reddito
2) il reddito annuo imponibile del conduttore non deve essere superiore a quello fissato dalle regioni per accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il canone di locazione di chi fa la richiesta deve rappresentare almeno il 24% di tale reddito
Come funziona il fondo di sostegno all’affitto?
Secondo quanto previsto dall’articolo 11 della legge, è il governo ogni anno con la legge finanziaria a stabilire l’importo del fondo, da ripartire tra le regioni entro il 31 marzo. Successivamente tocca ai comuni definire l’entità e le modalità di erogazione dei contributi.
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