Ne abbiamo parlato qualche mese fa, durante la quarantena. Il settore edile in Italia porta a introiti decisamente importanti, nell’ordine di decine di miliardi, che quest’anno, complice la pandemia, si sono ridotti di molto con conseguenze gravi sul PIL del Paese e per tutte le maestranze che ruotano attorno a questo settore. Proprio per questo motivo, nel Piano di Rilancio del Paese si è iniziato a parlare di un bonus al 110% per lavorazioni edili comportanti il miglioramento energetico dell’involucro edilizio e le migliorie dal punto di vista antisismico.
Le grandi aspettative delle imprese sono state disattese, almeno per ora, complice un quadro normativo complesso e procedure che lasciano in sospeso moltissime tipologie di lavorazione e metodi di pagamento e riscossione dell’ormai famoso credito d’imposta. L’85% delle persone a cui è stata posta la domanda dichiara che dovranno avvalersi di intermediari per le fasi di pianificazione amministrativa e finanziaria e non escludono difficoltà interpretative sia per gli adempimenti richiesti sia per la cessione del credito d’imposta.
Questa difficoltà si è trasformata in scetticismo, che fino ad ora rileva come solo il 10% delle richieste di informazioni si siano trasformate in preventivi per i lavori e soltanto il 9,6% delle imprese ha avviato interventi agevolabili con il superbonus al 110%. Da qui la richiesta della CNA per cercare di prolungare la misura per i prossimi tre anni.
Per quanto concerne le tipologie di intervento, il cappotto termico è la lavorazione che incontra il maggior interesse. Subito a seguire impianti di riscaldamento e condizionatori e l’installazione di impianti fotovoltaici. Rimane invece molto bassa la richiesta per interventi antisismici, ahimè molto importanti dato l’inquadramento sismico del Paese. Ad oggi l’interesse per queste lavorazioni si concentra per lo più su abitazioni singole, 79,2%, mentre i condomini si fermano al 20%. La difficoltà interpretativa porta a moltissime interruzioni prima del preventivo a causa di impedimenti tecnici, mentre nel 45% dei casi il committente scopre che non tutti gli interventi che intende realizzare ricadono all’interno della misura, il che porta il committente a fermare il processo. Per di più, nel 13% dei casi i lavori non partono a causa di difformità catastali.
I principali lavori che godono del Superbonus 110% e detrazioni in breve:
- Riqualificazione energetica globale di edifici esistenti;
- Miglioramento delle prestazioni energetiche lavorando sull’involucro di edifici esistenti (es. cappotto termico, rifacimento degli infissi)
- Installazione di pannelli solari (es. fotovoltaico per la produzione di energia elettrica o solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria)
- Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale
- Sostituzione di scaldaacqua tradizionali
- Installazione sistemi o impianti a biomassa
- Installazione di sistemi di domotica o building automation
- Adozione di misure antisismiche (es. messa in sicurezza statica)
- Interventi di demolizione e ricostruzione con soluzioni antisismiche (previa verifica della zona antisismica)
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