Alla faccia di chi non era favorevole all’Expo, che ha portato a Milano ben 22 milioni di visitatori in soli 6 mesi, ecco MIND, la risposta al post Expo che punta a stupire per lungimiranza e internazionalizzazione.
Il progetto è nella sua fase più viva, con strutture e velocità di costruzione sempre più avanzate e alcuni padiglioni costruiti per l’EXPO pronti a fungere da cuscinetto per centri di ricerca temporanei o attività di supporto all’intero piano di riqualificazione. L’obiettivo è chiaro: dimostrare che ricerca, impresa, università, start up e terzo settore possono convivere in uno spazio ricco di opportunità e collegato alla città come mai nessun altro.
Nell’area MIND le condizioni di crescita vanno oltre la regione Lombardia: un milione di metri quadrati, due autostrade, una metropolitana, una ferrovia e la vicinanza all’aeroporto. All’interno, il Palazzo Italia è pronto per essere ceduto a Human Tecnopole insieme a nuove strutture in fase di costruzione che ospiteranno i cluster della ricerca. Aziende come Bosch, che vuole anticipare i test drive dedicati ai veicoli a guida automatica, o Cisco, che invece vuole puntare sulla cyber sicurezza metropolitana, sono già pronti per insediarsi nell’area.
Oltre al polo tecnologico, l’ospedale Galeazzi pronto nel 2021 ospiterà oltre 500 posti letto, darà lavoro a 2000 tra medici ed infermieri per supportare circa 10000 pazienti al giorno. Per l’Università Statale è già pronto il preliminare di vendita; nel frattempo, a giugno la stessa ha indetto un concorso per individuare il soggetto che realizzerà i suoi nuovi spazi sulla base di un progetto già definito. Ciliegina sulla torta, Lendlease, che sta lavorando sulla parte privata denominata MIND village, con centinaia di imprese e migliaia di persone che aiuteranno ad attivare una sorta di economia circolare all’interno dell’area.
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